Le bioplastiche si degradano senza inquinare i mari.

“Ma anche le bioplastiche devono essere destinate al compostaggio”. Una premessa è d’obbligo: “La scienza – conferma la stessa azienda novarese in un comunicato – ci dice che qualsiasi sostanza, materiale, prodotto rilasciati in natura crea un potenziale rischio ecologico. Anche versare in mare dell’olio di oliva da una scatoletta di tonno è un potenziale danno per l’ecosistema marino”. È per questo che “il fine-vita dei prodotti compostabili deve continuare ad essere quello per cui sono stati progettati: il compostaggio industriale attraverso la raccolta differenziata e il recupero degli scarti di cucina e del giardino”.

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